La Pranoterapia – Pranopratica

a cura del Prof. G. B. Boccacini – Allievo e collaboratore del grande compianto Dott. Massimo Inardi

 

Alone del Prana emesso da un polpastrello

 

 

                La Pranoterapia, è una disciplina strettamente legata alla filosofia delle Medicine Orientali, quali l'Ayurveda ed alla filosofia della Medicina Tradizionale Cinese e Giapponese; secondo queste filosofie l'Energia vitale o “Prana” è responsabile del mantenimento dell’equilibrio energetico e quindi, della salute, di conseguenza ne deriva che un  disequilibrio energetico determina lo stato di sofferenza dell’individuo.

                Il Pranoterapeuta o Pranopratico per nascita, è una persona in grado di produrre un'emissione di energia superiore alla media che trasmette attraverso le mani all’ utente, per riequilibrare la sua energia vitale aiutandolo ad ottenere il ripristino del benessere e quindi a ritrovare la buona salute.

                In Europa, la parola sanscrita "prana" viene definita anche "bioenergia" intesa come energia biologica presente nel sistema vivente. Dai libri di scuola abbiamo appreso che tutto ciò che vive cambia, e che questo cambiamento produce l'emissione di un "campo elettromagnetico".

                Anche l'uomo quindi, quale sistema vivente, emette un campo elettromagnetico che può essere chiamato "campo bioenergetico personale" e che può essere correlato al termine "Aura" della filosofia indiana.

                Quando due persone si trovano vicine il loro campi bioenergetici interagiscono; questo è il concetto che sta alla base della pranoterapia, la cui pratica è attuata mediante scambio di bioenergia tra il pranopratico (pranoterapeuta) e l’utente, attraverso l’apposizione delle mani.

                Lo scambio avviene attraverso i campi elettromagnetici personali che si proiettano oltre il corpo materiale, ed è questo il motivo per cui non è strettamente necessario il contatto fisico.

                Il pranopratico, per la sua dote e grazie ad esercitazioni adeguate e continue, è capace di controllare e dirigere la suo prana verso l’utente, utilizzando le mani come terminali in cui la concentra emettendola.

                In quest'ottica la pranoterapia può essere considerata la medicina (intesa come farmaco )più immediata, naturale e innocua, in particolar modo se applicata da mani esperte. Il pranopratico quindi diventa l’uomo-farmaco.    Una cosa tuttavia deve essere chiara: alla pranoterapia l'organismo umano non risponde secondo le regole "causa-effetto".

                La  frequenza delle sedute, i tempi e l'intensità dell’applicazione del prana, sono fattori sostanzialmente importanti. Solo la preparazione, lo studio e l'esperienza possono dare la sicurezza di agire da professionisti, i quali, hanno dovuto frequentare corsi di studio teorici-pratici dopo essere stati sottoposti ad accertamenti con la Camera Kirlian e test psicoattitudinali, ed aver svolto un prolungato periodo di praticandato.

                Sovente, è applicata quale trattamento del dolore e dell’infiammazione (artrite, artrosi, periartrite, emicranie, cefalee, ecc.); si possono trattare altre svariate patologie, come la colite spastica, i disturbi del ciclo mestruale, l’insonnia, l’ansia, Ecc.